La qualità della nostra autostima è misurata dall'amore che nutriamo per noi stessi, dalla profondità dell'intimità delle nostre relazioni più importanti, dalla gioia con cui affrontiamo la vita.

Ma quale amore? Un amore condizionato, quello dei se e dei ma, commisurato sui risultati? O forse abbiamo bisogno di nutrirci di un amore “incondizionato” capace di farci sentire degni  “senza buoni motivi”?

Sono certa che il piacere di stare bene con sé, e con gli altri, stia proprio in questo passaggio: nel liberarsi dai se e dai ma, nel lasciarsi alla spalle la convinzione di andare bene solo a determinate condizioni per riprendere contatto con il proprio sé autentico e riscoprire di essere a proprio agio nei propri panni.

È lo sguardo del rispetto, della sollecitudine e dell’empatia che ci porta dire – per dirla alla Berne – IO sono OK, TU sei OK. … wow … Deponiamo i pregiudizi verso noi stessi e gli altri per acquisire una visione meno categorica di cose e persone; acquisiamo un nuovo linguaggio per noi, dove le parole sono finestre anziché muri; mettiamoci in ascolto del nostro presente; attribuiamo dignità ai nostri e agli altrui desideri; riconosciamoci bisognosi.

Luci ed ombre, questo meravigliosamente siamo. A tutti, buona pratica e buon viaggio.